Dj Rotation, Guest Dj, Resident Dj
“Quando suono alle feste, i miei genitori mi osservano mentre ballo, bevo, scherzo con le persone attorno è pensano che faccia la bella vita!”
Non sarebbe male se dovessi escludere il fatto che devo montare e smontare, accontentare la gente, e inoltre suonare per una serata intera, dove apparentemente non ci vuole niente a mettere “quattro canzoni”, ma non è certo come se fossi un invitato o uno che esce la sera per spendere quei quattro soldi che si ritrova per andare a divertirsi in discoteca.
Per ovviare a tutto questo, visto che la vita è diventata complicata, dopo aver preso spunto dai grandi festival canori, e riprodotti su larga scala come il Tomorrowland, uno dei festival più famosi, gli operatori del settore quali organizzatori di eventi, art director se non gestori di locali, hanno avuto la geniale idea di riportare il concetto di fare suonare diversi djs a rotazione nei club e a susseguirsi tutte le categorie di locali più piccoli.
La rotazione è un modo sicuramente innovativo per fare suonare più dj su una consolle dove si alternano l’uno con l’altro.
Il concetto apparentemente sembra semplicissimo ma sotto si cela un meccanismo molto complicato e sofisticato che se non viene amministrato come si deve, si possono avere dei risultati poco soddisfacenti nonché poco professionali.
La rotazione spesso viene intesa come una partita di calcetto, uno suona finchè non si stanca e poi da il cambio al collega, oppure vengono impartiti gli orari e i tempi ai dj come un palinsesto radiofonico, e inoltre la cosa che più mi sconcerta che spesso vengono a suonare tutti la stessa musica come se una serata fosse un muro da costruire e tutti vengono ad aiutare, e pensare che tempo fa un solo dj ti teneva una serata di ore ed ore: Scegli disco, prendi disco, metti disco, ascolta disco, sistema disco preascolto, fai partire disco, togli altro disco. Ripeti la sequenza per tutta la serata.
Sotto una buona rotazione c’è alla base una grande organizzazione, infatti la consolle non viene lasciata “autogestita” e chi arriva prima suona, ma ci deve essere un responsabile di consolle, spesso è un art director che conosce l’andamento dell’evento, o un dj resident il quale conosce le abitudini della gente che frequenta il locale, o anche un capo dj che conosce i propri djs. Ovviamente è tutto collegato alla grandezza del locale e all’evento.
Il cambio consolle non viene programmato come un palinsesto, ma viene deciso dal responsabile che in base all’andamento della serata giudica quale sia il genere più appropriato da mettere o comunque la figura da presentare, ovviamente è tutto correlato all’evento, alcuni eventi espongono un programma per natura propria.
Il gruppo dei dj di solito è formato dai djs che sono orientati ognuno verso una propria specialità presentando una playlist musicale basata sulle proprie preferenze e attitudini musicali, è difficile che ci siano due o più djs che abbiano le stesse preferenze, a meno che non stiamo parlando di un evento formato da personaggi famosi.
Infine una rotazione fatta in modo pulito deve avere un tecnico di consolle, ovviamente nei piccoli club non troverai mai il tecnico, quindi una consolle fatta bene se non ha un tecnico di consolle, dovrebbe farlo il responsabile, dove nel caso si ferma qualcosa deve essere subito pronto a capire dove rimediare, visto che conosce il locale e la consolle, ad ogni modo sia buona norma il dj uscente che assiste il dj entrante nel primo cambio disco finchè non acquista la padronanza dell’attrezzatura.
Sulle piccole scale una rotazione perfetta è composta da tre djs massimo un quarto in base alla lunghezza della serata, spesso nella rotazione è presente il dj resident, che dalla parola possiamo intuire che è quello che ha le chiavi del locale e che conosce tutte le abitudini, quindi è ovvio che suonerà nel momento in cui la pista è colma è il pubblico aspetta che metta le sue canzoni, in questo caso, abbiamo un resident che si occupa della serata principale, e altri djs che si alternano in base ai momenti della serata.
Nelle serate a tema o con il famoso ospite, possiamo trovare il Guest che guarda caso significa ospite, quindi un dj che viene chiamato come ospite a suonare la sua musica (o perché è un personaggio famoso), e di riflesso le persone partecipano all’evento grazie alla presenza dell’ospite che in teoria aumenterebbe le presenze che vi sono di norma nel locale o comunque ne aumenterebbe il prestigio. In questo caso la rotazione si concentra ad inizio serata dove si pensa a concentrare il numero di presenze possibile, poco prima del guest, suonerà il resident, mentre il guest che non si esibirà più di un ora (anche se ci sono diversi ospiti che si sbizzarriscono) lascerà nuovamente il posto al resident che gestirà la pista ormai piena di persone, a meno che il guest non è anche un tronsita e tutte scappano a farsi la fotografia ;) .
La rotazione potrebbe essere un’ottima occasione per iniziare a fare delle buone esperienze, anche se quelle più ferrate come ho sempre ribadito sono quelle fatte con le feste private. Qui prevale un altro tipo di esperienza basato anche sulla conoscenza e la padronanza dell’attrezzatura, il rapportarsi con un pubblico più vasto, prevale sempre la paura di sbagliare e quindi è necessario imparare a tenere sotto controllo tutto e a sapere ovviare ad ogni inconveniente senza perdere la calma. Alla fine non è la prima volta se mentre suoni si ferma la musica perché espelli il cd sbagliato, o perché premi il cue sbagliato o per qualsiasi altro motivo, ma pensa che se ti “impappini” avrai un casino di persone sotto che aspettano…
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