Il giradischi guida all’acquisto

Realizzare un giradischi per dj non è una cosa facile, deve andare tutto a precisione come un orologio, e come di fatti sono pochi i produttori di modelli di giradischi efficenti in commercio, come d’altronde anche l’acquisto di un giradischi non è una scelta facile per chi ha un approccio con questo mondo, tuttavia, se vuoi avere un feedback diretto sui modelli attualmente in vendita con il paragone delle caratteristiche, puoi dare un occhiata a agli articoli che paragonano i giradischi professionali attualmente in vendita e quelli entry level.

Prima di acquistare un giradischi potrai avere qualche ripensamento, ma credo che se avrai le idee ben chiare dopo averlo acquistato, non riuscirai a farne a meno, come ho spiegato è un elemento indispensabile, insostituibile e che non tramonta mai. Oggi il giradischi ha trovato una nuova giovinezza grazie all’uso della tecnologia affiancata del DVS (Digital Vinyl System) che lavora con un sistema di trasmissione dati in timecode grazie all’uso di un software installato su un computer, questa nuova tecnologia ha apportato grossi miglioramenti e benefici.
Sono sicuro che ben presto metterai i tuoi cdj sotto il letto.

Il marchio che ha fatto da padrone per tutti gli anni nel mercato dei giradischi è stata la Technics, distaccamento della Panasonic che ha prodotto nel 1972 il primo giradischi, e da allora ha prodotto tantissimi modelli non parlo solo del sl-1200 o sl-1210, ma girando in rete ne ho trovato una miriade. Questo giradischi e in particolare i modelli che ho appena elencato sono stati per anni quelli più affidabili longevi e precisi, e nonostante nel 2010 la sua produzione ha smesso di andare avanti, vengono tutt’ora venduti e per molti anni è possibile reperirne i ricambi, insomma un giradischi che ancora va e credetemi insostituibile.

Col passare del tempo, sono subentrate altre marche interessate alla produzione di giradischi e in particolare la Vestax e la Numark che in alcuni modelli hanno seguito molto la linea dei turntablist adattandoli alle loro esigenze.
A seguire abbiamo altri giradischi come Reloop, Stanton e Gemini che insieme a tutte le altre marche seguono una produzione OEM (Original Equipment Manufacturers) ovvero, il brevetto interno è lo stesso quindi i componenti elettrici che permettono il funzionamento interno, mentre ne cambia l’estetica, quindi ogni produttore ne appone il proprio marchio, ovviamente oltre al marchio ci sono altre differenze tecniche e meccaniche, ma il cuore è lo stesso.

Attualmente da come avrai potuto capire, il miglior giradischi da acquistare e da consigliare e che tutti ti consiglierebbero è il Technics, ma oltre al fatto che vi sono altri brand altrettanto validi, ci sono tante differenze da modello a modello e anche tante alternative sia da tenere a casa, sia economiche e con caratteristiche interessanti, tieni presente che “i Technics” possono girare solo un disco in modo perfetto, non hanno grandi funzioni da offrire. Questo dipende maggiormente da una scelta che dovrai fare basandoti sulle caratteristiche che ti elencherò.
Il giradischi è costituito da una scheda madre che si occupa di gestire tutti i comandi, da un motore che si occupa di far girare i dischi, un piatto che contiene il disco da fare girare, da una testina che serve a leggere i solchi del disco per interpretarli musicalmente e mandarli alla scheda madre, di un braccetto che si occupa di fare scorrere la testina in modo ottimale, dai pulsanti e dal telaio. Questa è una spiegazione abbastanza spartana e concisa, ma in rete troverai tante risorse che potrai approfondire a livello tecnico, io non aggiusto giradischi ;)

Questi sono i parametri da valutare per la scelta di un giradischi:

La Trazione

E’ il metodo in cui il motore trasmette la sua forza per fare rotare il piatto, esistono due tipi di trazioni, quella a cinghia (Belt Driven) dove il motore è distante dal piatto e viene collegato ad esso con una cinghia. Questa soluzione è ottimale per chi usa il giradischi per ascoltare musica o per chi vuole spendere pochi soldi, ma i risultati a livello di djing sono decisamente scarsi, il piatto sia in partenza ed in fermata subisce dei forti rallentamenti a causa della scarsa forza di trazione, nonché se metti una mano per fermare il disco, c’è la possibilità che si ferma tutto il piatto e se fai ripartire il disco, sentirai la traccia che riparte a rallentatore, inoltre se inizi a maneggiare il disco in modo estremo tipo facendolo scivolare fortemente all’indietro, a casua della sua scarsa forza di trazione il piatto metterà diverso tempo per far ripartire il disco alla velocità naturale. In compenso la trazione a cinghia visto la sua natura elastica, riesce ad attutire più facilmente le vibrazioni e offre un ottima stabilità e valori bassi di wow e flutter, come detto prima ottimi valore per un audiofilo; La trazione diretta (Direct Drive) invece ha il motore che coincide esattamente con il piatto, è consigliato per l’uso professionale in quanto la trazione è di gran lunga superiore e il piatto non smette mai di fermarsi nonostante gli attriti. La forza iniziale che il motore imprime sul disco stesso viene chiamata troque e si misura in Kg/cm.

Il Telaio

I giradischi per dj hanno generalmente un telaio con 4 piedini flottanti che separa il telaio dal piano di appoggio, vengono detti a telaio flottante che ha lo scopo di isolare le vibrazioni dalla lettura della testina e quindi evitare di farla saltare, ma il rovescio della medaglia è che a causa del lavoro compiuto dai piedini è necessario un’accuratezza maggiore e una taratura frequente, lavoro che per un dj non dovrebbe essere un problema. Il giradischi a telaio rigido,  può essere scelto per ascoltare musica e per quanto abbia un ottima affidabilità di lettura, soffre le vibrazioni, in questo caso, il costo non incide.

Il Braccio

Tre giradischi tre braccetti a confonto

1. Braccio Dritto (Stanton st50)
2. Braccio ad “S” (Technics sl1210mk2)
3. Braccio a “J” (Vestax PDX2300)

La scelta del braccio non è difficile da concepire, in quanto un braccio ad “S” (S-Shaped tonearm) oltre a dare più spazio nella gestione del disco essendo più lungo ha un maggior potenziale della capacità di tracciamento, ovviamente è più difficile da regolare. Il braccio dritto (Straight Tonearm) invece per quanto si presuma abbia una grande stabilità sarebbe più ideale per fare dello scratch, ma anche se avendo meno inerzia e quindi tenderebbe a fare scappare di meno la puntina dal solco, non necessita di ulteriori regolazioni, ma copre di più il disco, francamente preferisco il braccetto ad “s”, e lo preferiscono in molti. Da precisare che Vestax propone dei braccetti ibridi a “J” e visto il fatto che siano montati su modelli preposti allo scratch dovrebbero essere ottimali per questa pratica, scriverò un articolo appena li avrò provati. Molto importante invece è il materiale in cui è fatto il braccetto, in quanto non deve essere troppo leggero altrimenti non potrebbe sopportare le vibrazioni, e soprattutto per una questione di resistenza, ad ogni modo i braccetti migliori sono sempre quelli che vengono dati in dotazione in quanto vengono testati sul modello di fabbrica.

Potenza Motore

La trazione del motore ha una potenza la quale incide sul piatto che fa girare, più è potente, più sarà difficile fermare il piatto, ma di conseguenza più sarà difficile maneggiare il disco, di solito una trazione morbida va bene per chi fa del clubbing, mentre nella modalità battle un elevata trazione è più favorevole per lo scratch, molti turntablist usano anche giradischi come i Techincs che hanno una trazione di 1.5Kg/cm. I nuovi giradischi professionali hanno un sistema di regolazione della trazione che varia da un minimo di circa 2.2Kg/cm ad un valore massimo di crica 4.8Kg/cm, a mio avviso questo valore non incide molto sulla qualità, ma ad ogni modo passare da una potenza ad un’altra richiede giusto il tempo di abituare la mano e se si è abituati ad un valore alto e si deve passare ad un valore basso si avrà un pò di difficoltà nell’abituarsi.

Altezza piatto

Il Piatto in alluminio può essere più o meno alto, ma alcuni giradischi hanno lo spessore del piatto elevato rispetto agli altri, questo è una questione di abitudini, ma è molto scomodo per chi vuole fare del clubbing.

Piatto technics stanton, vestax, numark

Quattro marche a confronto, quattro altezze di piatti diversi Technics – Stanton – Vestax – Numark Gli ultimi due modelli sono orientati allo scratch

Precisione pitch selezionabile

Come ho accennato in questo articolo che parla del digitale, la regolazione del pitch potrebbe essere importante in base agli usi, di solito un range intorno agli ±8 potrebbe andare bene soprattutto per chi fa del clubbing, i giradischi professionali consentono la regolazione del range di precisione in più scelte, e possono arrivare anche al ±50.

Wow e Flutter

Come accennato sopra, sono due valori molto importanti, questi rappresentano il livello di precisione che ha un giradischi nell suonare un disco a velocità costante, ovvero evitare che il disco abbia rallentamenti o tremoli andando quindi ad incidere sulla qualità sonora della canzone in fattore tonalità e velocità, minore è il valore dichiarato della casa, più alta è la qualità di riproduzione del brano, valori accettabili possono essere 0.0x% ma valori ottimali vengono intesi a tre zeri come nel caso del Technics (0,035%).

Tipologia di uscita

Solitamente un giradischi dispone delle classiche uscite rca, che servono per chi vuole usare il giradischi nel modo tradizionale come vinile o con sistema di timecode, oltre alle classiche uscite possiamo avere un uscita digitale S/Pdif che dovrai collegare ad un altro dispositivo simile, o uscita usb per collegarlo al pc ma che non funge da scheda audio per controllare software di timecode.

Display

I giradischi più moderni hanno un display, e quelli migliori hanno la possibilità di orientarlo in base a come posizioni il giradischi (battle mode, verticale), di solito è simile a quello di un cdj dove ne contiene le stesse informazioni, del tipo bpm tempo trascorso e tempo rimanente della traccia, non male per essere un giradischi, sono informazioni molto preziose che potrebbero servire a tutti.

Tempo Reset

Questo pulsante situato generalmente accanto al pitch permette ovunque si trova il cursore del pitch, di portare a zero la velocità del disco restituendone così la battuta originale, questa è una funzione importante, soprattutto nel turntablism.

Master Tempo

Un altra funzione importante è quella del master tempo che permette di mantenere la tonalità originale del brano, nonostante le variazioni della velocità dovuti allo spostamento del pitch.

Play reverse

Non si trova su tutti i giradischi, fa andare il disco al contrario in modo non campionato (il disco gira indietro mandando indietro la canzone), penso sia importante anche se non serve a tutti.

Regolazione partenza e frenata

Questa è una funzione importante, non tanto per la partenza, ma il fatto di poter regolare la frenata del brano alla pressione del tasto play/stop è una possibilità in più che da spazio a molta creatività.

Doppio tasto play

Molti giradischi hanno due pulsanti play/stop, che consentono di poter suonare sia in modo orizzontale, che in modo verticale, non credo sia molto importante, già un pulsante basta e avanza, ma la possibilità di poter regolare un eventuale display in base alla posizione come accennato prima sarebbe più utile.

Stabilità braccetto

Alla fine arriviamo alla parte più importante dell’argomento, quella della precisione e della stabilità del braccetto, un buon giradischi deve avere un’ottima precisione e soprattutto una grande stabilità del braccetto, questo è molto determinante nella scelta, in quanto la precisione fa andare il disco sempre allo stesso tempo senza evitare spiacevoli intoppi o strani effetti del tipo wow e flutter dove il disco si sente tremolante o distorcente, e sopratutto nella lettura del segnale da parte della scheda madre. Il componente più delicato è il braccetto il quale ha il compito di far poggiare la testina sul disco, questo deve essere regolato a precisione e non deve avere nessun tipo di gioco nelle giunture e se viene regolato bene, la puntina non deve compiere nessuno sbalzo anche nei punti più critici del disco.

Oltre a queste caratteristiche abbiamo anche altre caratteristiche quasi comuni a tutti i giradischi o di minore incisione nella scelta come la regolazione del peso che comunque si basa su valori standard e ha una portata massima di circa 4gr, questo valore spesso va relazionato in base al tipo di puntine che vengono montate e che quindi si preferiscono. La regolazione dell’antiskating, una rotellina situata alla base del braccio e serve a compensare la forza centripeta che esercita la puntina sul lato interno del solco del disco e quindi evitando di farla scappare, un pò come la giostra che più gira forte, più ti spinge fuori, in questo caso il disco girando compie un movimento che va a chiudersi verso l’interno, e costringe la puntina a fare lo stesso movimento, con la conseguenza che fa pressione verso il solco esterno del disco, l’antiskating ha il compito di correggere questo movimento ed è presente in tutti i giradischi. I piedini regolabili, che servono ad attutìre le vibrazioni e sopratutto a correggere l’inclinazione del giradischi, ma in questo caso sarebbe meglio scegliere un piano dritto in partenza.
Infine la target light che è la luce che illumina la puntina che solca il disco, ce ne sono di svariati tipi, ma hanno tutte la stessa funzione, e la luce strobo, non è presente in tutti i giradischi, di solito è situata nel pulsante a rotella che permette l’accensione, e con essa si accende anche la luce strobo che in alcuni piatti permette di verificare la quarzatura, basta azzerare il pitch e notare i pallini illuminati dallo strobo che ruotano sul piatto, dovrebbero fermarsi.

Ad ogni modo la scelta di un giradischi è finalizzata all’uso che tu ne voglia fare, spesso se suoni solo col vinile, andare alla ricerca di funzioni che vanno oltre quelle standard sarebbe da valutare, mentre se si vuole concepire il vinile come timecode, bisogna orientarsi su un giradischi semplice ma un software efficiente; se si vuole fare del clubbing è necessario orientarsi su un giradischi dalle regolazioni fine come quella del pitch, ma se si è orientati sullo scratch e turntablism, è necessario optare per un giradischi orientato al concetto dello scratch, alte capacità di assorbire le vibrazioni ed elevata forza del motore.
Il modello Tecnics è stato per decenni il modello più venduto e più usato, in tutte le situazioni e nonostante sia stato adattato a tutti gli usi più disparati, è riuscito a dare sempre ottimi risultati e a fare parlare bene di se, ma attualmente la produzione della Panasonic è stata chiusa, e nonostante ancora in giro si trovino giradischi e ricambi, si sta cercando un orientamento su altri giradischi che tuttavia a causa della loro recente produzione, non è possibile stilare una recensione completa, molti vengono messi fuori produzione e sostituiti da modelli più evoluti e migliorati.

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23 Maggio 2013

12 Comments

Giradischi VestaxIl giradischi, panoramica
Puntine per giradischiPuntine per giradischi
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12 Comments

  1. Anonymous 1 Aprile 2014 at 6:12 - Reply

    Grazie a te per i consigli! Resterò connesso, anche perchè mi sono trovato molto nel tuo blog, si capisce che chi pubblica sà quello che sta scrivendo :) a presto!

  2. Anonymous 28 Marzo 2014 at 9:30 - Reply

    Ciao a tutti. Girando in rete ho trovato questi giradischi http://www.thomann.de/it/american_audio_ttd_2400.htm e vorrei avere qualche parere… Premetto che ho sempre utilizzato technics e dubito che si avvicinino in termini di prestazioni, ma sarebbe interessante capire se varrebbe la pena acquistarli dato il prezzo allettante :) grazie a tutti ! ciaooooo

    • Dario Power 28 Marzo 2014 at 13:19 - Reply

      Ciao, grazie per esserti rivolto qui, non ho avuto il piacere di usare questo giradischi, ma mi sono messo in moto e ho fatto una piccola ricerca tra amici che lo hanno provato e che dichiarano che non è un prodotto paragonabile alla qualità technics, è molto fiacco e debole ma ha un ottimo rapporto qualità / prezzo, decisamente un prodotto per chi vuole iniziare. Inoltre devi tenere conto della stabilità del braccetto dove techincs è un eccellenza per questo, e dalle foto ho potuto intravedere una meccanica alquanto semplice. Questi giradischi sono stati venduti addirittura a meno di 100 euro, ma occhio ai siti esteri perchè il prezzo potrebbe essere caricato da costi aggiuntivi, credo che aggiungendo qualche soldo in più potresti valutare l’opportunità di acquistare un giradischi abbastanza serio se vuoi uscire a fare serate. Facci sapere su cosa sei indirizzato.

    • Anonymous 28 Marzo 2014 at 13:44 - Reply

      Tu che consigli potresti darmi per indirizzarmi ad un sano acquisto? :) Il fatto è che ho avuto una coppia di technics 1200 in passato e sò che è dura trovare un prodotto minimamente paragonabile ad un prezzo come quello…c’è chi mi ha consigliato audio-technica, ma il problema è che vorrei fare una spesa contenuta. Solitamente suono con cdj pioneer in timecode ma diciamo che ora ho un po nostalgia del vinile:) grazie in anticipo e complimenti per il tuo blog! :)

    • Dario Power 28 Marzo 2014 at 21:38 - Reply

      Tieni presente che modelli con caratteristiche pari e superiori ai technics li trovi con 500/600 euro l’uno.
      Ti consiglio di spendere non sotto delle 350 euro a piatto se vuoi fare un acquisto come si deve, il prezzo ovviamente è solo un indice di riferimento ma il prezzo riporta le caratteristiche. Ci sono tante marche che producono modelli altrettanto validi non posso suggerirti un solo prodotto miracoloso, ma se sei orientato allo scratch puoi scegliere numark o vestax, altrimenti ottimi prodotti a prezzi minori possono essere il reloop rp-4000 ma non ha la regolazione del braccio in altezza e il dj-tech dove il piatto è abbastanza alto, del resto anche Gemini e Stanton sono ottimi prodotti ma non tutti, quindi ti consiglio di chiedere a chi ce li ha.

    • Anonymous 31 Marzo 2014 at 6:27 - Reply

      A me servirebbero per fare del clubbing… farò tesoro dei tuoi consigli, e magari farò un salto a provare con mano vari modelli per rendermi effettivamente conto di quello che più si adatta alle mie esigenze…piuttosto che fare una cavolata preferisco portare pazienza quell’attimo e continuare ad usare i cdj. :)

    • Dario Power 31 Marzo 2014 at 22:31 - Reply

      Grazie per la fiducia, infatti dovresti provare con mano prima per renderti conto come risponde il giradischi, se hai una buona mano per il clubbing anche un giradischi fiacco potrebbe andare bene, ma non è una buona soluzione professionale. In settimana uscirà un articolo su cosa serve effettivamente di un giradischi, quindi magari fai un salto qui o iscriviti agli aggiornamenti, potresti trovare qualche indicazione utile per non scegliere un giradischi che paghi molto e ha caratteristiche che non ti servono. Fammi poi sapere su quale modello sei orientato o hai scelto. Un abbraccio!

  3. Doctor Dj 23 Marzo 2014 at 8:58 - Reply

    ciao ragazzi,ciao Dario!
    Non sono ancora defunto,anzi!! :)
    Presto le foto della mia superconsolle in valigetta autocostruita sotto severo collaudo… con supporto e qualche light d’effetto.
    I giradischi sono Lenco ovviamente,come potrei mixare i miei vinili senza?? :)
    A presto!!!!!!!!!!!!

    Doctor DJ

    • Dario Power 31 Marzo 2014 at 22:34 - Reply

      Ciao, ho mixato con un paio di bst, ho pensato a te e ho messo del borotalco sul volano, a buon intenditor, i giusti consigli ;)

  4. cubaquinto 17 Luglio 2013 at 20:58 - Reply

    Ciao Dario e grazie per il tuo intervento.
    Ricordo che una sera dimenticai l’adattatore per i 45 giri,e se ne suonavano molti,beh,diventai Giotto a furia di centrare 45 giri senza farli ondeggiare,tutta esperienza!
    Sarà un piacere mandarti un video dei Lenco in azione,ma ricordati che per capire bene come si lavorava con questi giradischi (a parte panni,veline e borotalco per partenze immediate)bisogna indossare le cuffie,altrimenti difficilmente si percepiscono le micrometriche e continue variazioni di pitch per tener allineati due brani,a meno che non li tieni assieme sull’impianto (in onda) e la “ginnastica” che facevano i ragazzini che cominciavano all’epoca era proprio questa: tenere costantemente due brani in perfetta sincronia agendo sul piatto,comunque ci proviamo,caso mai metterete dei sottotitoli… :):)
    Condivido quanto hai detto precedentemente,è evidente che i tempi cambiano,anch’io ho e utilizzo i Technics, ma non per la musica che ha fatto storia.
    A presto! :)

  5. cubaquinto 12 Luglio 2013 at 6:27 - Reply

    No,no,non faccio il caino,anzi… volevo appunto aggiungere per i nuovi Dj che si ritrovano ad avere anche solo per eredità :) vinili anni 70 inizio anni 80 di scordarsi i Technics se vogliono mixare.
    E’ un capitolo a parte,anche se non è mai citato da nessuno perchè vecchio,però sappiate che tutta la musica anni 70 e inizio 80,ovvero nel periodo senza computer o macchinette,veniva registrata da gruppi suonanti con tutti i difetti del caso… in quel tempo :) si utilizzavano i giradischi Lenco (svizzeri/italiani) a trazione a puleggia rumorosissima,ma all’epoca non c’era di meglio,che oltre ad avere un’escursione continua da -16giri a +78 giri davano (danno,io li uso ancora)la possibilità di mantenere due brani a tempo intervenendo sul pesante piatto con frenate e rilasci di dito indice!Tecnica non applicabile sui Technics proprio per l’altissima precisione di risposta della forza del motore.
    Con la tecnica dei Lenco,e tanto orecchio incollato alla cuffia e alla spia,si potevano (si possono) tenere due brani anni70 a tempo senza perderlo immediatamente come succederebbe se utilizzassimo i giradischi di oggi.
    Ho voluto fare questa precisazione perchè da buon Dj anni 70, con 70.000 vinili da proporre,faccio ancora molte serate di successo e SEMPRE con i Lenco!…. dimenticavo,a Settembre sono 53 (gli anni)
    ciao a tutti!!!!

    • Dario Power 13 Luglio 2013 at 13:04 - Reply

      Ciao, è un piacere per me ospitare il commento di un dj “vecchio stampo”, ad ogni modo credo che quelli che hanno iniziato negli anni 90 come me l’alternativa più comune era quella dei famosi Technics, che ancora vengono usati, penso che questa alternativa ad ogni modo sia stata adottata dal continuo evolversi della musica. Ho sentito molti professionisti fare lo stesso discorso tuo, addirittura mi dicevano che esistevano alcuni modelli di giradischi senza piolo centrale dove bastava una piccola distrazione per fare saltare il mix con tutto il disco, e ad ogni modo fare un mix era una cosa da veri professionisti.
      Mi farebbe molto piacere se potresti inviarmi un po’ di materiale o qualche foto o su come si fa un mix con quel tipo di giradischi, in modo tale da poter stilare un articolo sui primi giradischi per dj e le prime tecniche per fare un mix. Ad ogni modo rinnovo i miei complimenti, e ti faccio un in bocca al lupo per i prossimi 100 anni di attività :)

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