Oggi parliamo un po’ di scratch, questo sconosciuto
In Italia l’arte dello scratch è poco diffusa se non poco conosciuta, eppure ci sono nazioni come la Francia, il Canada e anche più piccole, dove i ragazzi appena tornano da scuola accendono i giradischi e smanettano sui vari triks. Qui in Italia si pensa solo a parlare dei preregistrati e rosicare sui successi dei più grandi, ma col cazzo che si pensa a dimostrare di essere bravi e degni di merito!
La tecnica dello scratch non è altro che la manipolazione di un campione di suono in modo tale da farne diventare un motivo che si adatta alla ritmica sottostante, in parole povere il giradischi diventa uno strumento vero e proprio: muovendo il disco e i fader provochi un suono che ne cambierai gli attributi in base a come li muovi.
Tempo fa quando si parlava di scratch tutti accoppiavano questa tecnica all’hip-hop, ma dove c’è scritto?
Una persona che suona la chitarra non deve suonare per forza rock, Laura Pausini non fa musica Rock!
Lo scratch provoca un suono che potrebbe abbinarsi sia all’hip-hop che alla musica deep, è ovvio che l’hip-hop e generi simili hanno una ritmica che si adatta più facilmente alle tecniche di basi, mentre per gli altri generi bisogna lavorarci di più, quindi penso che lo scratch sarebbe un buon mezzo per dimostrare di “saper suonare” visto che non è facile e ne tanto meno alla portata di tutti, inoltre penso che lo scratch andrebbe inserito su tutti i generi, perché come ho spiegato prima si tratta di musica, di generare un suono e quindi uno strumento (come un synth) che ti procura un suono da inserire nella melodia, o ancora meglio creare i passaggi usando lo scratch come spero di illustrarti nei prossimi articoli sul capitolo delle tecniche di mixaggio.
Tre tipi di scratcher
Se prima eri scettico adesso lo sarai ancora di più dopo aver letto, però posso garantirti che le soddisfazioni sono tante dopo aver imparato almeno le basi, infatti tutti immaginano gli scratchers come i nerds smanettoni che stanno sempre a smanettare sugli smanettamenti dalla mattina a sera, e questo è vero, ma ci sono anche quelli che sanno dove mettere le mani senza essere campioni e vincitori di contest mondiali.
Quindi da qui posso introdurre le tre fasi e i tre livelli degli scratchers, ovviamente sono livelli che ho inventato io ma che si accostano alla realtà:
Scratcher da stanzetta
Questa fase varia dai 3 ai 5 anni di pratica, in base a quanto sei portato, e alla fine se ti fai i conti non sono nemmeno molti anni, questo è il tempo necessario per imparare a suonare bene uno strumento partendo da zero.
Questa fase consiste nell’imparare le fondamenta sulla strumentazione, su come impostarla, su cosa scegliere, su come fare la manutenzione, si impara ad assumere il controllo del disco che è la base dello scratch e le tecniche di base che dovrai praticare con costanza (“practice your cuts” in gergo scratcher).
In questa fase starai sempre dentro ad allenarti e mi auguro che non uscirai a cazzeggiare muovendo il disco avanti e indietro senza senso, ricordati che ancora non sei nemmeno un dj, ma un simpatizzante.
Per finire prima di passare a questa fase, e molto importante imparare le tecniche di base per il missaggio, ovvero il beatmatching, senza questa non si va avanti.
Scratcher da strada
Questo livello accomuna parecchi dj e anche molto bravi, quelli che si distinguono, se guardi i video di qualche dj americano ti accorgerai di come riescono a suonare e mischiare i brani con lo scratch mentre noi ancora stiamo a vedere quello che fa il cavallo o che usa il sync.
Una volta che avrai imparato le basi, dovrai perfezionare le tecniche e capire come applicarle al tuo stile, sia che mixi commerciale che EDM, non ti resta altro che imparare le tecniche di mixaggio e applicarle al tuo set, in quanto questo livello preclude il fatto che tu sappia tutte le tecniche di base e che ovviamente hai un controllo del disco eccellente!
Questa fase non è difficile da raggiungere, dipende tutto da come sei portato e dalla tua volontà, ma è fondamentale la creatività e la conoscenza delle tecniche e come applicarle, credo che partendo da zero ci vorranno almeno 5 anni per imparare bene, e fidati che dopo tanti sacrifici potrai dare spettacolo senza eccessivi funambolismi, alla fine è come imparare uno strumento.
Scratcher incallito
Questo livello non è per tutti, infatti oltre alle tecniche di base che sappiamo usare tutti, ci sono altre tecniche più complesse, ma oltre alla complessità prevale la velocità e la coordinazione millimetrica dei movimenti, poi aggiungiamo qualche acrobazia e possiamo costruire una routine degna da DMC (che non si costruisce in un giorno).
Come avrai capito questo livello è un livello professionale, come il giocatore di categoria che si allena un paio di volte a settimana per farsi la partitina domenicale, e il giocatore professionista che si allena 8 ore al giorno per vincere la champions.
Non tutti possiamo essere portati per giocare in nazionale, ma la cosa più bella che qui, se sei bravo prima o poi farai strada, mentre se sei un bravo giocatore di calcio devi avere molto culo per fare strada.
In Italia i primi scratcher famosi sono stati Dj Trip (Cesare Tripodo) (R.I.P), Francesco Zappalà, Giorgio Prezioso, Dj Jad (Vito Luca Perrini) . Attualmente gli scratchers di punta in Italia sono Dj Tayone (Gianluca Cranco), Dj Mandrayq (Tobias Noetzel), Dj Gruff (Sandro Orrù) e Fakser, ma ce ne sono molti altri e altrettanto degli di merito che rimangono internati e aspettano qualche rapper che li assuma nel loro staff.
Se vuoi imparare a fare un po’ di scratch da inserire nei tuoi set continua a seguire il mio blog.
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