La sezione deck

La sezione deck del software, è la parte che illustra le informazioni sulla traccia e le sue caratteristiche, ne permette di aggiungere dei parametri e ha la funzione principale di comandare la traccia caricata in esso.
Fin qui nulla di nuovo, infatti tutte caratteristiche reperibili in una qualsiasi unità fisica come un cdj, oppure basta pensare ad un giradischi che incorpora funzioni aggiuntive, gente meditate, fino a poco fa un giradischi era bello ma limitato, oggi bello e anche full-optional. Non trascuriamo comunque i controller che bisogna immaginarli come due cdj e un mixer, dove la parte del cdj è quella che controlla la sezione deck.
Questo discorso un po’ banale, serve anche a far capire l’utililtà di molte funzioni del software e soprattutto ad inquadrare le sue potenzialità, molti si addentrano nello studiare l’hardware, quando la cosa principale consiste prima nel capire il software e successivamente interfacciarlo all’hardware, ricordati che un hardware non è altro che un ammasso di pulsanti e rotelle che vanno configurate al software, insomma, il braccio è l’hardware e la mente il software.

Come funziona il Deck

Fai prima un piccolo collegamento mentale con il deck virtuale, ovvero quello raffigurato dal software con l’unità hardware che hai collegato al computer, se non hai nulla, puoi continuare ugualmente.
Il deck virtuale, ha innanzitutto le funzioni principali di un deck analogico, ovvero:

  • Forma d’onda della traccia caricata
  • Comandi per far scorrere la traccia, Play Pause
  • Sezione dei Loop, sia in modalità manuale (In / Out) sia in modalità con la misura prestabilita
  • Funzione master tempo che permette di mantenere la stessa tonalità anche spostando la velocità della traccia, quindi puoi anche esagerare negli spostamenti di pitch, ma non troppo
  • Eject o upload per togliere il brano dal deck
  • Informazioni sul titolo e autore della traccia

Oltre a queste adesso vediamo le funzioni correlate al software:

  • Modalità player. Ti permette di scegliere se usare il deck come interfaccia timecode o come player interno, usando la mappatura del pc, o dell’hardware, alcuni software ti permettono di scegliere anche altre opzioni.
  • Modalità timecode. Puoi scegliere tra due modalità, quella assoluta che ti permette di far suonare la traccia indipendentemente dallo spostamento della traccia del cd, o dello spostamento della puntina sul disco; oppure modalità relativa, come dice il termine stesso, relativo alla puntina che scorre sul disco, quindi spostando la puntina si sposta la traccia come se fosse stampata su un disco in vinile e quindi puoi usare il vinile per spostarti sulla traccia.
  • Grid. Questa parte ti permette di creare un‘impalcatura metrica sulla traccia. Per comprendere meglio, la traccia è fatta di battiti, la griglia e fatta di linee, queste linee devono essere accoppiate alla battuta. Generalemente il software analizza la traccia e vi crea la giusta corrispondenza in automatico, ma spesso non succede, quindi è necessario allineare la prima linea della griglia alla prima battuta tramite gli strumenti messi a disposizione dalla sezione, puoi spostare millimetricamente o grossolanamente la griglia per accoppiarla alla prima battuta.
    Questa griglia serve a fare capire al software la battuta della traccia per poter sincronizzare la stessa traccia alla metrica generale impartita dal software, o comunque per usare anche altre funzioni come la funzione Snap. Spesso il software sbaglia ad analizzare la traccia spostandone la griglia oppure accelerandone la battuta, ad esempio una canzone di 60 bpm la valuta come 120 bpm, da qui si evince che la traccia va corretta manualmente, altrimenti si rischia di incappare in comportamenti anomali del software rispetto alla traccia. La funzione tap, semplifica molto il lavoro in quanto battendo a tempo sul pulsante mentre scorre la traccia, si aiuta il software a costruire la griglia.
  • Move, Jump. Questa sezione è utile per gestire gli spostamenti sulla traccia, sia al volo che in fase di studio. Puoi spostarti sia sulla traccia scegliendo di quante battute vuoi spostarti, o sia su un punto millimetrico con lo scopo di sistemare un punto di partenza, o per posizionare un punto cue alla perfezione. Inoltre puoi anche spostare un loop che hai appena generato sia in corrispondenza della battuta, sistemando il loop in generale, o sistemando i punti di entrata o di uscita.
  • Cue. La sezione cue, permette di inserire dei punti sulla traccia, che siano dei segni che stanno ad indicare un punto particolare, che sia un punto in cui si vuole iniziare a far suonare la traccia, ma anche per far partire un loop. La potenzialità dei punti cue è davvero infinita, molti software permettono di saltare da un punto all’altro automaticamente senza perdere la battuta, altri addirittura permettono di gestirne volumi da quel punto in poi.

Molte di queste funzioni si possono trovare anche in alcuni cdj ma ovviamente la potenza e la velocità di elaborazione se non la praticità di un computer è decisamente più conveniente rispetto ad una macchina fisica.

Come usare i deck.

Ovviamente la tecnologia apporta sempre la giusta miglioria come l’altra faccia della medaglia, il rispettivo abuso. Puoi usare il software in modalità basica mettendo le tracce nei deck e mixandole, questo apporta il beneficio della portabilità, sia in termine di bagagli, sia in termine di soluzione mobile.
La fase più avanzata per cui è stato progettato il software è quello di poter dare più flessibilità nel gestirti le tracce e combinarle tra di loro grazie alle funzioni che offrono i deck, e voglio elencarti quello che puoi fare con le varie funzioni:

  • Passare da un punto all’altro della traccia tramite i punti cue
  • Partire da un determinato punto della canzone con i punti cue
  • Registrare delle informazioni sulle tracce, che avrai sempre a disposizione
  • Segnare parti di tracce per ricordarti che in quel punto puoi fare un passaggio
  • Caricare la stessa traccia in entrambi i deck per fare dello swap o del beatjuggling
  • Memorizzare un punto loop sulla traccia e attivarlo a priori in modo tale che quando arriva in quel punto che hai segnato in precedenza scatta il loop nel tempo e nella battuta già prestabilita
  • Saltare da una parte all’altra del loop mentre è in movimento, sistemarlo o spostarlo di una determinata battuta
  • Muoverti tra la traccia in modo sistematico e veloce grazie ad un impatto visivo su tutta la traccia anche senza usare il tuo hardware
  • Puoi passare velocemente da un brano all’altro, quindi puoi fare un minimix di brani che durano pochissimo, grazie alla velocità del software e del computer che ti consentono di caricare velocemente la traccia sull’altro deck, sincronizzarla e fare velocemente il passaggio
  • Saper salvarti il culo in caso di errore voluto o non

Cosa fare a priori

Ovvimaente la parte negativa del software che non puoi avere tutto on demand come nel mettere un cd nel cdj e farlo suonare, le tracce vanno analizzate in studio e controllate a priori, quindi è necessario innanzitutto controllare la griglia della battuta della traccia e il relativo tempo (bpm), inoltre nelle sessioni ad alta reattività, è importante compiere movimenti precisi senza tralasciare nulla e questo comporta tanto esercizio, ti faccio un esempio:
Se nel deck A hai una traccia che suona a 125 bpm e nel deck B hai una traccia che gira a 90 bpm, se dimentichi il sync attivato nel deck B caricando la traccia la sincronizzerà a 125 bpm facendo impazzire la traccia e mandandoti in panico dove dovrai togliere il sync e caricare nuovamente la traccia, ce la farai a fare tutto questo per recuperare l’errore prima che arriva il punto in cui devi fare il passaggio?

Contenuto Esclusivo!

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Puoi imparare a mixare due tracce in modo naturale seguendo la metrica, imparare a mixare con i giradischi e i vinili e le tecniche di mixaggio, consulta il programma.

Sblocca tutti i contenuti video per vedere gli esempi chiari negli articoli dedicati e imparare meglio il concetto in modo più sbrigativo.

4 Giugno 2015

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